La sentenza, che arriva dopo un’interpretazione del TAR Lazio basata sulle disposizioni del nuovo Codice dei contratti pubblici (d.lgs. n. 36/2023), ha affrontato principalmente la normativa applicabile agli appalti successivi al 1° luglio 2023 finanziati con fondi PNRR, e ha sconfessato la tesi precedente dei giudici amministrativi regionali.
La nuova interpretazione si va a ricollegare a questo punto a una sentenza del 2023 del TAR Campania che ne affermava lo stesso contenuto, vale a dire l’applicazione del d.lgs. 50/2016 a questo tipo di gare d’appalto.
Secondo il TAR, poiché la determina a contrarre era stata adottata il 17 agosto 2023, e il bando pubblicato successivamente, l’appalto avrebbe dovuto seguire le nuove regole del d.lgs. n. 36/2023. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha corretto questa interpretazione, chiarendo che alcune disposizioni del vecchio Codice dei contratti pubblici (d.lgs. n. 50/2016) continuano ad applicarsi per gli appalti finanziati con fondi PNRR, anche dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice il 1° luglio 2023.