ILLEGITTIMO L'OSCURAMENTO DEI DATI A UN CONCORRENTE CON MOTIVAZIONE GENERICA

CONTROVERSIA APPALTI – CONSIGLIO DI STATO ACCOGLIE RICORSO

Il Consiglio di Stato, Sez. VII, 4 marzo 2024, con sentenza n. 2101, ha rivitalizzato la controversia legale concernente l’appalto per il servizio di vigilanza e videosorveglianza degli edifici di un ente universitario. La sentenza ha sospeso l’esecuzione della precedente sentenza emessa dal Tar per la Puglia, aprendo la strada a un nuovo esito del caso.

Al centro della disputa giuridica vi è la questione dell’attribuzione dei punteggi relativi ai criteri tecnici dell’appalto. In particolare, il primo motivo di appello sollevato riguarda l’assegnazione errata del punteggio relativo alla “Riduzione tempi di messa a disposizione del Programma Operativo dei Servizi (POS)” secondo quanto previsto dal capitolato d’oneri.

Il contesto si infittisce attorno all’interpretazione di un’offerta tecnica presentata da una delle parti coinvolte. La disputa verte sulla corretta valutazione di un riferimento temporale dichiarato nell’offerta, che ha generato incertezze interpretative tra i giudici. La decisione del Consiglio di Stato ha riconosciuto la fondatezza del primo motivo di appello, sottolineando l’errore nell’interpretazione dell’offerta e la necessità di un chiarimento per dissipare le ambiguità.

Il Consiglio di Stato ha ribadito l’importanza di garantire la parità di trattamento tra i concorrenti in una procedura di gara pubblica. Pertanto, la decisione di sospendere l’esecuzione della sentenza precedente è stata motivata dalla volontà di assicurare una valutazione corretta e imparziale delle offerte presentate.

La decisione del Consiglio di Stato non solo riafferma l’importanza della correttezza procedurale nelle gare d’appalto, ma anche l’obbligo delle istituzioni di attivare tutte le misure necessarie per garantire una valutazione equa e trasparente delle offerte presentate.

In conclusione, l’ordinanza del Consiglio di Stato ha significativamente influito sulla controversia in corso, aprendo la strada a un riesame della procedura d’appalto e confermando l’importanza di una corretta applicazione delle normative in materia di gare pubbliche.

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