Nuovi limiti di importo per affidamenti diretti sotto i 150 mila euro, possibilità di affidare con procedure negoziate a inviti (anche senza bando) fino alla soglia comunitaria di 5,35 milioni di euro, maxi deroga per l’assegnazione di appalti soprasoglia legati all’emergenza sanitaria, ai contratti di programma di Anas e Rfi e relativi a 12 settori di intervento dalle scuole alle strade fino alle carceri, senza rispettare nessun’altra regola che la legge penale, il codice antimafia (semplificato) e i principi derivanti dall’appartenenze alla Ue.
Queste e altre importanti misure tra le novità del Decreto.
Inoltre: Semplificazioni in materia edilizia, Conferenza di servizi e di valutazioni di impatto ambientale, riforme di abuso d’ufficio e responsabilità erariale, pendenza di ricorso, giustificazione adeguata per la mancata stipulazione di un contratto di appalto nei termini. Mentre sulle irregolarità fiscali arriva si torna all’antico: viene ripescata la norma che consente alle Pa di escludere, motivando, le imprese dalle gare in caso di irregolarità non definitivamente accertate.