Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria, secondo il nuovo DPCM, sono inserite nella fascia più a rischio d’Italia.
In questo scenario di massima gravità vede i datori di lavoro pubblici ordinati di nuovo a limitare la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente questa presenza anche in ragione della gestione dell’emergenza.
Per le restanti Regioni e aree del Paese, comprese le aree caratterizzate da elevata gravità, rimane confermato l’impianto del lavoro agile semplificato come integrato dal decreto Rilancio, dal Dpcm 13 ottobre 2020 e dal decreto ministeriale del 19 ottobre.
Le regole rimangono quelle di un dirigente che deve garantire il lavoro agile ad almeno il 50% del personale preposto alle attività smartizzabili, favorendo la rotazione del personale su base settimanale e plurisettimanale, individuando turni di smart working che garantiscano un’equilibrata alternanza.