Fattura elettronica 2021: i controlli del SDI
Quali controlli esegue il Sistema di interscambio sulla fattura elettronica?
Di seguito l’elenco:
– gli estremi identificativi del fornitore e del cliente,
– il numero e la data della fattura,
– la descrizione della natura, quantità e qualità del bene ceduto o del servizio prestato,
– l’imponibile,
– l’aliquota e l’Iva
– verifica che i valori della partita Iva del fornitore (cedente/prestatore) e della partita Iva oppure del Codice Fiscale del cliente (cessionario/committente) siano esistenti, cioè presenti in Anagrafe Tributaria
– verifica che sia inserito in fattura l’indirizzo telematico dove recapitare il file, cioè che sia almeno compilato il campo «Codice Destinatario»
– verifica che ci sia coerenza tra i valori dell’imponibile, dell’aliquota e dell’Iva (ad esempio, se l’imponibile è 100 euro, l’aliquota è 22%, l’Iva sia di 22 euro).
Per tutte le fatture elettroniche inviate a privati (altri operatori Iva o consumatori finali), lo SdI accetta anche file non firmati digitalmente. Nel caso in cui, però, il file della fattura elettronica sia firmato digitalmente, lo SdI esegue controlli sulla validità del certificato di firma. Lo SdI controlla inoltre che il file della stessa fattura elettronica non sia stato già inviato (duplicato).
Se uno o più dei controlli sopra descritti non va a buon fine, lo SdI “scarta” la fattura elettronica e invia al soggetto che ha trasmesso il file una ricevuta di scarto all’interno della quale sarà anche indicato il codice e una sintetica descrizione del motivo dello scarto. La ricevuta di scarto viene trasmessa dallo SdI alla medesima PEC o al medesimo canale telematico (FTP o Web Service) da cui ha ricevuto la fattura elettronica.