In arrivo il decreto di riforma del fisco locale. Le novità sono molte, caratterizzate da passaggi che puntano a incentivare i pagamenti spontanei e nello stesso tempo da altri più ostici per i debitori più difficili da trattare.
Per rinforzare la riscossione coattiva si fanno strada le procedure esecutive nei confronti di chi non paga. La norma allo studio taglia da 180 a 60 giorni i termini per le azioni esecutive quando un contribuente non paga l’Imu, la Tari o altri tributi locali, naturalmente cumulando un debito tale da far scattare la possibilità del pignoramento.
Si profila anche una riduzione delle sanzioni per la riforma dei tributi locali. Per le penalità di omessa dichiarazione, si scenderà al 100%, mentre oggi siamo ad una percentuale compresa tra il 100 e il 200%, a seconda dei casi. E si arriverà ad una sanzione del 40% (dall’attuale 50-100%) per le dichiarazioni infedeli. Per i contribuenti che accetteranno l’addebito diretto in conto corrente della somma da pagare sono previsti dei premi introducendo la possibilità per gli enti locali di “stabilire un importo massimo di riduzione delle spese dovute”.