Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione e la transizione digitale, ha puntualizzato le priorità del suo lavoro sul Recovery Plan, declinati in cinque priorità:
1) banda larga
2) Pubblica amministrazione
3) sanità,
4) istruzione e ricerca
5) cybersecurity.
Per la banda ultralarga, aggiunge il ministro intervenendo a un evento online organizzato dall’Alleanza per lo sviluppo sostenibile, l’attenzione deve andare soprattutto a coprire il ritardo delle reti di accesso: «Non andiamo bene, stiamo lasciando indietro parti del paese e il lavoro da remoto rischia di allargare questo divario. È inaccettabile che in alcune aree ci sia il 90% di scuole connesse, in altre il 60%. Leggevo ieri di una ricerca che dice che il differenziale nell’apprendimento inizia a essere molto visibile dopo 8-12 settimane. Non possiamo permetterci addirittura anni di ritardo».
Per la pubblica amministrazione gli obiettivi maggiori riguardano l’impiego dei big data per misurare l’efficacia delle policy e l’unificazione delle piattaforme, facendo capire che è sotto osservazione la parte del Recovery Plan che riguarda il cloud per la gestione dei dati («dove qualcuno degli altri grandi Paesi europei è più avanti di noi») e tutto il sistema della certificazione digitale. «Qui con la carta d’identità elettronica, con Spid e il sistema Pago Pa abbiamo già una buona base ma non possiamo permetterci che riguardi solo il 20-30% degli italiani».