Il rispetto dei termini di pagamento delle fatture commerciali è un fattore di fondamentale importanza per il corretto funzionamento dell’economia nazionale, in quanto rientra nell’ambito del recepimento delle direttive europee in materia di tempestività dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni. La Commissione Europea monitora attentamente il rispetto di tali scadenze.
Al fine di garantire il puntuale adempimento degli obblighi di pagamento, gli enti territoriali e i relativi organismi e enti strumentali sono tenuti a predisporre entro il 28 febbraio di ogni anno un piano annuale dei flussi di cassa, elaborato sulla base di specifici modelli predisposti dalla Ragioneria Generale dello Stato.
Per gli enti locali (province, città metropolitane e comuni con oltre 60.000 abitanti) che al 31 dicembre 2023 presentavano un indicatore di ritardo annuale dei pagamenti superiore a 10 giorni, è prevista la necessità di sottoscrivere un accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze per l’adozione di un piano di interventi finalizzato al superamento del ritardo nei pagamenti. Analoga misura è prevista anche per i comuni con popolazione inferiore a 60.000 abitanti che si trovino nella medesima situazione.
In caso di mancato rispetto degli indicatori di tempestività dei pagamenti, gli enti in contabilità finanziaria devono accantonare apposite risorse nel Fondo di Garanzia Debiti Commerciali, mentre quelli in contabilità economico-patrimoniale sono tenuti a ridurre i costi per consumi intermedi, in misura proporzionale all’entità del ritardo rilevato.
Al fine di supportare gli enti nella corretta applicazione delle norme contabili relative ai tempi di pagamento dei debiti commerciali, la Ragioneria Generale dello Stato ha messo a disposizione una serie di documenti e strumenti, tra cui modelli, cronoprogrammi, slide e circolari esplicative.