Il 29 settembre è stata approvata dal Consiglio dei ministri la Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (NADEF), cioè il quadro macroeconomico entro il quale prenderà le mosse la legge di Bilancio 2022.
Il documento prospetta uno scenario di crescita dell’economia italiana e di graduale riduzione del deficit e del debito pubblico. Nel 2021 la pressione fiscale scenderà di circa 0,9 punti percentuali rispetto al 2020, collocandosi al 41,9% del Pil. Nel 2022 la pressione fiscale si manterrà pressoché stabile al 42%, mentre per gli anni seguenti è atteso un calo medio di circa 0,2 punti di Pil all’anno, fino a raggiungere il 41,5% del Pil nel 2024.
Migliori, rispetto alle previsioni formulate nel Def, anche le stime sulle maggiori entrate: 6,7 miliardi in più rispetto al previsto, grazie al miglioramento della compliance fiscale.
“La crescita 2021 è al 6 %, mai vista negli ultimi quaranta anni. Certo è un rimbalzo, ma c’è anche una componente di crescita autonoma, che ci pone in testa in Europa. Stanno calando anche il rapporto debito-PIL e il deficit. Tutti gli indicatori macroeconomici sono positivi”.
Queste le parole del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, a margine dell’Assemblea Generale della Confcommercio all’Auditorium della Conciliazione a Roma.