Il decreto sulla Pubblica Amministrazione (Dl 25/2024) introduce anche nel settore pubblico l’assegno ordinario di invalidità, già presente nel settore privato. Questa novità permette ai dipendenti pubblici con capacità lavorativa ridotta a meno di un terzo di continuare a lavorare e ricevere un sostegno pensionistico.
Obiettivi e Benefici:
- Allineamento: La norma mira ad allineare le regole del settore pubblico con quelle del settore privato in materia di invalidità.
- Risparmi: Si prevede che nel tempo la nuova disciplina produrrà risparmi sulla spesa pensionistica, anche se non quantificati nella relazione tecnica.
- Flessibilità: Offre ai dipendenti pubblici la possibilità di rimanere attivi nel mondo del lavoro nonostante una riduzione della capacità lavorativa.
Nel privato, chi ha un’invalidità superiore al 67% ma è ancora in grado di lavorare, può cumulare parzialmente l’assegno ordinario di invalidità con lo stipendio. Il decreto estende questo meccanismo al settore pubblico, ma solo per i nuovi assunti e con l’esclusione di sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico. La riforma riguarda le gestioni separate dei trattamenti pensionistici dei dipendenti dello Stato (Ctps), degli enti locali (Cpdel), dei sanitari (Cps), degli insegnanti (Cpi) e degli ufficiali giudiziari (Cpug), oltre ai fondi pensione di Ferrovie dello Stato e Poste Italiane.
Il trattamento di fine servizio o di fine rapporto per i dipendenti coinvolti nella nuova regola dovrà essere erogato entro 90 giorni. La norma non menziona più esplicitamente l’obbligo di pagamento degli interessi legali in caso di liquidazione ritardata.