L’orientamento preso dal Governo è quello di accelerare la realizzazione dei progetti in zona sismica, presenti in gran parte del territorio italiano (4.613 comuni, che coprono il 72% della superficie).
Già un primo piano di azione fu presentato nel decreto Sblocca-cantieri dell’anno scorso, che prosegue ora nel decreto Semplificazioni in vigore da pochi giorni.
Prima di procedere con i lavori, i progetti che riguardano le zone sismiche devono essere vagliati e autorizzati dall’Ufficio tecnico regionale.
Il Dl Sblocca-cantieri aveva tentato di snellire le procedure di presentazione e deposito delle pratiche edilizie (riducendo anche il numero di copie da consegnare) e il contenuto minimo dei progetti previsti dal Testo Unico dell’edilizia, classificando gli interventi in base al rischio (alto, basso o assente) di produrre danni all’incolumità pubblica.
In questa fase, il Dl Semplificazioni interviene con una serie di misure mirate a tagliare i tempi di reazione degli uffici e soprattutto a evitare che risposte assenti comportino una paralisi dei progetti.
La prima novità è il dimezzamento dei tempi entro i quali l’ufficio tecnico regionale deve esprimere parere sul progetto. La vecchia versione dell’articolo 94 del Testo unico edilizia, che disciplina la procedura, prevedeva che la risposta dovesse arrivare in 60 giorni. Dal 16 settembre, giorno di entrata in vigore del decreto Semplificazioni quel termine è stato ridotto a 30 giorni.
Prima di procedere con i lavori, i progetti che riguardano le zone sismiche devono essere vagliati e autorizzati dall’Ufficio tecnico regionale.
Il Dl Sblocca-cantieri aveva tentato di snellire le procedure di presentazione e deposito delle pratiche edilizie (riducendo anche il numero di copie da consegnare) e il contenuto minimo dei progetti previsti dal Testo Unico dell’edilizia, classificando gli interventi in base al rischio (alto, basso o assente) di produrre danni all’incolumità pubblica.
In questa fase, il Dl Semplificazioni interviene con una serie di misure mirate a tagliare i tempi di reazione degli uffici e soprattutto a evitare che risposte assenti comportino una paralisi dei progetti.
La prima novità è il dimezzamento dei tempi entro i quali l’ufficio tecnico regionale deve esprimere parere sul progetto. La vecchia versione dell’articolo 94 del Testo unico edilizia, che disciplina la procedura, prevedeva che la risposta dovesse arrivare in 60 giorni. Dal 16 settembre, giorno di entrata in vigore del decreto Semplificazioni quel termine è stato ridotto a 30 giorni.