“PA digitale 2026” è l’insieme delle misure volte a migliorare l’efficienza delle grandi amministrazioni centrali e locali, allo scopo di snellire le procedure di evasione delle pratiche burocratiche e rendere più agevoli i rapporti tra il cittadino e la Pubblica Amministrazione.
Allo scopo verranno stanziate ingenti risorse: dei 13 miliardi complessivi, poco più della metà sarà riservata esclusivamente a misure da implementare per l’efficientamento della Pubblica Amministrazione. L’investimento consentirà di offrire nuovi servizi e, al contempo, potenziare quelli già disponibili in forma digitale o telematica. La digitalizzazione delle PA era in effetti cominciata già con la dematerializzazione degli archivi di pubblica utilità come, ad esempio, il Catasto, il Registro delle Imprese o il Pubblico Registro Automobilistico.
Nel ventaglio di iniziative varate dal Governo trova posto anche il “Piano Triennale per l’Informatica”; si tratta di “uno strumento essenziale per promuovere la trasformazione digitale del Paese e, in particolare, quella della Pubblica Amministrazione italiana, attraverso la declinazione della strategia in materia di digitalizzazione in indicazioni operative, quali obiettivi e risultati attesi”.
l Piano è stato aggiornato per il triennio 2022 – 2024, per il quale è stata proposta una nuova versione che, come spiega l’Agenzia per l’Italia Digitale, “costituisce l’evoluzione delle due precedenti edizioni, ma, in modo ancor più evidente, attribuisce uno spazio più rilevante al PNRR, oltre a fornire un quadro organico dei vari ambiti di cui si compone”.