Giudicato grave l’assenza dei Comuni dalla cabina di regia, durante le audizioni al decreto Recovery l’Anci che è stata aperta ai presidenti di Regione.
In conferenza Unificata la possibilità di un’intesa è stata subordinata alla presenza del presidente dell’Associazione Antonio Decaro nell’organismo chiamato a guidare i lavori del Pnrr.
Proponiamo la documentazione del progetto «sicuro, verde e sociale», che indirizza due miliardi di euro all’«efficienza energetica del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, la resilienza e la sicurezza sismica, nonché la condizione sociale nei tessuti residenziali pubblici».
Si tenta di affrontare uno dei temi più complicati per le grandi città, ossia quello del patrimonio edilizio pubblico spesso in condizioni di degrado sul piano sia strutturale sia sociale.
Giudicato grave l’assenza dei Comuni dalla cabina di regia, durante le audizioni al decreto Recovery l’Anci che è stata aperta ai presidenti di Regione.
In conferenza Unificata la possibilità di un’intesa è stata subordinata alla presenza del presidente dell’Associazione Antonio Decaro nell’organismo chiamato a guidare i lavori del Pnrr.
Proponiamo la documentazione del progetto «sicuro, verde e sociale», che indirizza due miliardi di euro all’«efficienza energetica del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, la resilienza e la sicurezza sismica, nonché la condizione sociale nei tessuti residenziali pubblici».
Si tenta di affrontare uno dei temi più complicati per le grandi città, ossia quello del patrimonio edilizio pubblico spesso in condizioni di degrado sul piano sia strutturale sia sociale.
Il «soggetto attuatore» individuato per il programma non sono i Comuni ma le Regioni.
La conseguenza è che il piano prevede 12 passaggi prima dell’assegnazione dei fondi.
Si parte da una «normativa primaria recante gli indicatori per il riparto delle somme fra le Regioni», poi c’è un «Dpcm attuativo del riparto», per continuare con «la pubblicazione dei bandi da parte delle regioni» per individuare le proposte di Comuni, ex Iacp ed Erp, la «predisposizione della programmazione da parte delle Regioni», la «trasmissione della programmazione» al ministero delle Infrastrutture, la «adozione del decreto ministeriale di approvazione della programmazione», l’«individuazione delle stazioni appaltanti da parte delle Regioni», l’affidamento, la progettazione esecutiva, la pubblicazione dei bandi per l’esecuzione dei lavori e l’aggiudicazione dei contratti.