Il rapporto, aggiornato al 31 dicembre 2022, è stato presentato il 12 aprile 2023 in Commissione Ambiente a Montecitorio alla presenza del Presidente Anac, Giuseppe Busia.
Dopo la frenata dovuta alla pandemia, alla crisi energetica, all’aumento dei prezzi delle materie prime, e ai tempi necessari per la definizione delle regole e della governance del “Piano”, una nuova ripartenza emerge dal Documento. A trainare il Programma sono le Infrastrutture ferroviarie, il cui costo complessivo ammonta a circa 96,5 miliardi (il 73% del costo totale).
Nella seconda metà del 2022 il mercato delle Opere pubbliche accelera e nell’ultimo mese dell’anno raggiunge il valore record mensile di oltre 21,2 miliardi di lavori in gara. Di questi, 8,3 miliardi sono relativi ad Infrastrutture prioritarie della Programmazione “Pnrr-Pnc”, 8,2 miliardi ad altre Opere “Pnrr-Pnc”, e 4,7 miliardi ad altre Opere pubbliche.
Nel 2022 sono state autorizzate 125 Procedure di affidamento dei lavori per la realizzazione di Infrastrutture prioritarie della Programmazione “Pnrr-Pnc”, per un ammontare complessivo di oltre 17,7 miliardi. Il 94% degli importi, pari a 16,6 miliardi, per il 70% dei Bandi (88) è affidato con appalto integrato. Le restanti quote del 6% del valore in gara – 1,1 miliardi per 37 Bandi – sono affidate con Appalti di sola esecuzione lavori.
Euro 10,8 miliardi, il 61% degli importi messi in gara per Infrastrutture prioritarie dal Programma “Pnrr-Pnc”, sono relativi a lavori da realizzare nelle 6 Regioni del Sud e nelle 2 Isole maggiori. Il 38% degli importi – 6,8 miliardi – è invece relativo a lavori da realizzare nelle 12 Regioni del Centro-Nord. Ma la forte accelerazione in atto interessa tutto il Paese.