Il Garante per la Protezione dei Dati personali ha messo a disposizione indicazioni sulla raccolta differenziata dei rifiuti generati da persone positive al Covid-19 o in quarantena.
La questione riguarda, al contempo, anche i soggetti coinvolti al ritiro e allo smaltimento di tali rifiuti (volontari, operatori ecologici, etc.) e alla comunità locale.
Sull’argomento, il Garante (attraverso apposita FAQ pubblicata sul proprio sito ufficiale), riporta le raccomandazioni dell’Istituto Superiore della Sanità (rapporto n. 3/2020, REV. 2 del 31 maggio 2020): nelle residenze ove presenti positivi o in isolamento è opportuno bloccare il servizio di raccolta differenziata, considerando indifferenziati tutti i rifiuti domestici di tale abitazione. Lo stesso ISS, consiglia di delegare ad operatori abilitati, come a titolo esemplificativo la Protezione Civile e la Croce Rossa, il servizio di ritiro rifiuti, oppure di utilizzare sacchi/contenitori di altro colore per identificare più facilmente i rifiuti dei positivi/in isolamento.
Pertanto, i Comuni in collaborazione con le aziende titolari della raccolta rifiuti e con le autorità sanitarie, possono rintracciare i dati personali delle persone positive/in isolamento.
Secondo lo stesso Garante, spetta ai Comuni individuare la modalità operativa migliore per organizzare la raccolta, che concili soprattutto la privacy dei soggetti interessati con le esigenze sanitarie.
FAQ Garante Privacy