Gli Enti locali, oggi, sono ingolfati dall’enorme quantità di documenti di programmazione che devono produrre senza averne quasi mai le competenze interne. Spesso questo tipo di documenti si affidano all’esterno, tramite consulenze più o meno costose.
Si realizzano nel maggior parte dei casi documenti che rimangono lettera morta o irrealistici libri dei sogni. Ma così come nel caso del passaggio al digitale della P.A., (attualmente in corso) su cui sono state investite risorse e predisposto piani per la migrazione nel cloud e obbligo di adesione da parte della P.A. centrali e locali. Anche per la creazione di un ecosistema digitale territoriale che renda possibile la transizione energetica, c’è bisogno di uno sforzo normativo da parte del Legislatore e che le istituzioni locali e tutti i player locali facciano la loro parte. Una pianificazione della produzione e dell’utilizzo della energia elettrica rinnovabili non sarà mai efficace ed efficiente se non si recupera l’elemento territoriale della proposta. Proprio come avvenne agli inizi del ‘900, quando i comuni con le loro aziende municipali furono protagonisti dell’avvento e della diffusione dell’energia elettrica.